(Prof. Massimo Siani)
INTRODUZIONE
Lo Spirito deve essere la nostra guida. Se nell'AT era stata chiarita la rivelazione del Dio unico ai nostri fratelli maggiori, con l'avvento di Gesù Cristo noi siamo introdotti nel mistero della Trinità; quindi un Dio in tre persone. Lo Spirito Santo è persona divina, è la personificazio-ne dell'amore e della verità. Tutti conosciamo i doni dello Spirito Santo (cfr. Isaia 11,1-2 "Sul virgulto di lesse si poserà lo Spirito, spirito di sapienza, di intelligenza, di consiglio, di fortezza, di conoscenza, di timore di Dio") e noi sappiamo che tra le pagine più importanti riguardo la teologia dello Spirito Santo ci sono i capitoli di Giovanni dal 14 al 17.
IL COMANDAMENTO NUOVO
Analizzerei alcuni versetti. lì contesto in cui Giovanni svolge questo dialogo di addio è legato al "vi dà un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi così amatevi anche voi gli uni gli altri" (13,34).
Chiaramente riflettendo come discepoli del Signore su questo versetto ci sembra qualcosa di enorme perché la misura che Cristo ci propone è la sua misura. Forse non ci penseremo mai abbastanza. Sono sempre rimasto colpito dal fatto che ci è proposta e donata una misura infinita. Chiaramente chi è quella persona, quella dimensione che ci consente l'accesso nella più alta dimensione e vocazione della persona umana? E' lo Spirito Santo.
Nel contesto della carità che si autorivela vediamo che Gesù parla dello Spirito; "Se mi amate osserverete i miei comandamenti io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli dimora presso di voi e sarà con voi?' (Gv 14,15-17).
La condizione è; "se mi amiate"; il Verbo di Dio, Cristo, ci farà questa grazia: ristabilisce la nostra relazione personale con Dio. Rispetto a questo tutto è subordinato.
AMORE E VERITA'
Le caratteristiche principali dello Spirito sono l'amore e la verità, quindi Gesù ci inizia a introdurre alla conoscenza di queste tre persone. Andiamo al v.26: "114a il Consolatore~ /o Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto". Il desiderio di Dio è di donare se stesso illimitatamente affinché i Suoi doni e la Sua gioia siano anche i nostri. Ma come è possibile una cosa del genere? Noi siamo cosi limitati! Nulla è impossibile a Dio, lui conosce qual’è la nostra natura, qual'è la nostra prospettiva, per cui Gesù vuole donarci questo dono supremo.
Spesse volte lo Spirito Santo è considerato il dono d'amore che il Padre e anche Cristo ci fa. "Lo Spirito Santo che il Padre manderà...": in senso eterno lo Spirito procede sempre dal Padre, però anche il Figlio collabora per la venuta dello Spirito Santo sul piano temporale; la venuta dello Spirito santo dipende dal Cristo: "Quando me ne sarà andato ve Io manderà" (Gv 16,7). Sintetizzando lo Spirito "procede" dal Padre. Il Padre e il Figlio "mandano" lo Spirito. Allora: "Egli vi insegnerà ogni cosa": quindi ci darà la conoscenza di noi stessi, della creazione, soprattutto di Dio. Ricordiamo che S. Paolo ci rivela un verso molto importante: “Nessuno può dire Gesù è il Signore se non nello Spirito Santo"; quindi la comprensione della persona dì Cristo in tutta la sua interezza è un avvenimento che avviene sotto l'influsso dello Spirito Santo, altrimenti noi non lo potremmo proprio considerare nella sua pienezza, nella sua maestà divina.
Molte tradizioni spirituali che ammirano Nostro Signore Gesù Cristo arrivano a comprendere che Lui è un grande uomo, un profeta, però questa identità più profonda non viene rilevata, il dono della vera Fede ancora non è arrivato a loro e noi dobbiamo sempre pregare perché ciò avvenga.
Dobbiamo prepararci perché attraverso di noi il dono perfetto della vita trinitaria possa fluire verso gli altri. "Vi ricorderà ciò che ho detto":
comprendere il Vangelo senza Spirito Santo è impossibile, queste cose le conosciamo non solo teoreticamente ma anche in pratica.
"Quando verrà il consolatore che io vi manderà dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi manderà testimonianza" (Gv 15,26).
La più grande testimonianza che Cristo ha viene dallo Spirito. Gesù lo diceva: io non ho bisogno della testimonianza degli uomini perché ho una testimonianza superiore che viene dal Padre. Per spiegare e comprendere questa verità enorme, meravigliosa, dell'uomo Dio, il mistero teandrico, ci vuole un principio ed una testimonianza superiore, e questo è lo Spirito,
quindi è lui testimone, il maestro interiore. Gamaliele disse: "se questa cosa non viene da Dio si disperderà, se invece viene da Dio, guai a noi se combattiamo Dio" (cfr. At 5,38-39).
Una delle prove della divinità di Cristo è che egli si realizza nel Corpo mistico. Quindi il primo testimone è lo Spirito, "e anche voi mi darete testimonianza" (Gv 15,27),in quanto c'è questo testimone, "perché siete stati con me fin dal principio" (cfr. Gen. 1,1 e Gv. 1,1) poi i discepoli in quanto la cosa importante è che dobbiamo reintegrarci nella condizione "dal principio" sia in senso temporale sia in senso assoluto perché "Dio ci ha amato di un amore eterno" (cfr.Ger.31,3). Se noi capiamo e accogliamo queste cose Egli ci reintegra in questa dimensione divina e ci aiuta a staccarci dall'errore.
In 16,8: "Quando sarà venuto egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio". L'evangelista nel v.9 afferma: "Quanto al peccato perché non credono in me" quindi non conoscere Dio, non conoscere la sua verità e vita personale che viene rivelata nella Trinità, e che infine è fondamento della vita di ogni uomo e ogni creatura "Ogni volta che avrete fatta una cosa a questi piccoli l’avrete fatta a me" (Mt 25,40).
C'è una inscindìbile unione tra Cristo e i piccoli. Quindi l'ignorare Dio e ignorare Cristo> non aderire a Loro> è questa fondamentalmente lo Spirito ci farà capire tutto quello che allontana da Dio, da Cristo e dalla "legge di carità" che regge e muove ogni cosa.
"Quanto alla giustizia perché vado al Padre e non mi vedrete più" (Gv 16,10). La radice del peccato> e la pienezza della giustizia è la conoscenza e la vita intima colma d'amore con Dio.ln cosa consiste la giustizia di Dio rivelata da Gesù? lì Verbo che discende dal cielo, dona la vita al mondo e infine porta ogni cosa all'Amore e nel Riposo del Padre. Ancora è la relazione che abbiamo con la Trinità. La giustizia consiste che Cristo va al Padre, la vita divina viene rivelata. Sono cose semplici ma così profonde che forse ci sfuggono. Noi dovremmo dirle molto semplicemente, con la semplicità di Cristo e con la forza e la verità che viene dallo Spirito e soprattutto passa attraverso l'autentica tradizione apostolica.
Perchè solamente all'interno del corpo mistico viene conservata.
"Quanto al giudizio perché il principe di questo mondo è stato giudicato": uno dei grossi problemi dell'uomo e il senso della vita, il male; nella dottrina di Buddha una delle grandi verità da comprendere è prendere coscienza del male, del dolore. L'uomo fìnchè non prende coscienza di ciò che è effimero> ciò che è reale> è sempre imprigionato nel negativo.La vera salvezza è legata alla vittoria sul male e questo tutte le grandi religioni lo ammettono.In realtà il principe di questo mondo è stato giudicato, è stato mandato via, è stato cacciato fuori.
Questo vuoi dire che l'uomo in forza del Vangelo e della grazia santificante ha la reale possibilità di mettere fine ad una vita sbagliata e ripercorrere quel tragitto che lo porterà nel regno di Dio1 nella compagnia di Cristo. Chiaramente queste non sono chiacchiere perchè noi dalla vita dei santi, dalla vita di Cristo, sappiamo che ciò si èrealizzato. Quindi davvero la Chiesa, proclamando il Vangelo di Gesù Cristo,
è luce per illuminare le genti, un faro di salvezza, di luce realizzata, non solo di effimere parole umane, che si staglia da 2000 anni e sarà Sempre come possibilità e invito di salvezza aperto a tutti. Quindi lo Spirito Santo convince il mondo quanto al peccato, alla giustizia, al giudizio.
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