Quando si parla di Gesù Cristo si intende parlare del personaggio storico, Gesù di Nazareth, vissuto al tempo degli imperatori romani Augusto e Tiberio, messo a morte sotto i] procuratore romano Ponzio Pilato a Gerusalemme probabilmente il 7 aprile dell'anno 30.
Noi cristiani crediamo che Egli sia il Figlio di Dio, che Dio stesso si sia incarnato in Lui entrando così nella storia umana.
In questo risiede la differenza tra Gesù Cristo e tutte le altre "apparizioni o manifestazioni" di Dio di cui la storia umana abbonda.
Tutte le religioni ne parlano. Alcune affermano che Dio si è manifestato a certe persone: l'ebraismo sostiene che Dio si sia manifestato a Mosè e ai profeti (anche i cristiani); secondo l'islam Allah si è manifestato a Maometto facendo scendere su di lui il Corano. Per l'islam Gesù è il messaggero di Dio, è un profeta inferiore solo a Maometto ma non è il Figlio di Dio, non è morto sulla croce per la salvezza degli uomini perché Dio non avrebbe permesso una cosa simile. Tuttavia è stato concepito verginalmente. è stato reso da Dio un segno per tutte le creature e ha compiuto miracoli.
Altre religioni parlano di manifestazioni di Dio in alcune persone: nell'induismo vi sono gli "avatara". termine che significa discesa, cioè le incarnazioni del dio in un corpo umano o subumano e sono innumerevoli. Del dio Vishnu l'avatara più noto è Krishna.
Krishna però è radicalmente diverso da Gesù, non entra realmente nella storia umana, non nasce come membro della famiglia umana, non soffre né muore per la salvezza degli uomini. Gesù invece è realmente uomo, ha vissuto una vita reale, Molti induisti guardano Gesù con simpatia e hanno creato vere e proprie cristologie indù, è nota infatti l'ammirazione di Gandhi per Gesù, "uno dei più grandi maestri che l'umanità abbia mai avuto". Per altri induisti Gesù è uno dei molteplici avatara.
Tutti accettano la figura di Gesù ma non il Gesù cristiano il figlio di Dio morto sulla croce e risorto per la salvezza degli uomini.
Noi cristiani crediamo infatti che Gesù sia il salvatore degli uomini, il nostro rapporto con Dio non è dipendenza o schiavitù ma d'amore e d'amicizia. Questo rapporto è rotto dal peccato e l'uomo non può riannodarlo da solo, Gesù è l'autore della salvezza, è colui che libera l'uomo dal peccato.
Questa libertà ha un valore universale, tocca cioé tutti gli uomini. Anche coloro che non hanno potuto conoscere il messaggio di Cristo si trovano in questa situazione, di una salvezza che ancora non conoscono (e che come cristiani, siamo impegnati ad annunciare; ecco la Chiesa missionaria).
La Chiesa riconosce la parte di verità che si trova nelle altre religioni, ma deve far conoscere la verità piena che Cristo ha svelato agli uomini.
La conoscenza del messaggio di Cristo non ci fa superiori alle altre religioni; occorre saper instaurare un clima di dialogo con cui arrivare insieme, e tutti gli uomini alla verità finale; ed è questo lo spirito espresso dal Vaticano Il:
"Nulla rigetta di ciò che è vero e santo in queste religìon4 Essa considera con sincero rispetto quei modi di vivere e agire, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa crede e propone.
Tuttavia non raramente riflettono un raggio della verità che illumina tutti gli uomini. Essa però annunzia, ed è tenuta incessantemente ad annunziare, il Cristo che è la via, la verità e la vita, nel quale gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e nel quale Dio ha riconciliato a sé tutte le cose".
(Nostra aetate n0 2)
da "La civiltà cattolica” n° 3473/3474
Giovanna Rinaldi