Guardando ai Vangeli della Resurrezione. se ci poniamo la domanda: "Chi è Gesù?", vediamo come emerge molto chiara, da parte degli apostoli. dei discepoli. della prima comunità. una reazione di disorientamento, di non accettazione immediata della Resurrezione, di dubbio, di fatica. ad accogliere Gesù il vivente.
Pensiamo, per esempio all'episodio dei discepoli di Emmaus che, allontanandosi da Gerusalemme e andando verso Emmaus, incontrano Gesù che si affianca a loro e non lo riconoscono; dicono: “Noi speravamo...” (Lc 24,21). In questo: "noi speravamo" è compendiata tutta la tristezza, la delusione, ciò che Gesù chiamerà la durezza del loro cuore ad accogliere il messaggio della Resurrezione. Pensiamo all'episodio dì Tommaso che vuole vedere, toccare, sperimentare (Cfr. Gv 20.24-29).
Tutto questo perché il dramma della Passione è stato qualcosa di sconvolgente. di drammatico. per gli apostoli. per i discepoli. per la comunità. Il passaggio da un Gesù sofferente. ucciso, a un Gesù risorto è qualcosa di troppo grande. troppo al di fuori di qualsiasi legge e di qualsiasi pensiero umano. Vediamo tutta questa fatica nel riconoscere ed accogliere Gesù. il risorto.
"Chi è Gesù?". Gesù è colui che è stato crocifisso ed è risorto. Anche nella Resurrezione. Gesù porta chiaramente nel suo corpo i segni della passione. perché il Gesù storico, che è stato crocifisso. è lo stesso Gesù che è risorto, che chiede agli apostoli di toccarlo, di guardarlo. e che mangia di fronte a loro il pesce. per significare che non è un fantasma, ma è il Vivente: è lo stesso Gesù che vive oggi e che ci ha detto: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt.28.10).
È bello considerare l'episodio di Maria di Magdala (Cfr.. Gv. 20.16) che alla tomba piange. cerca. non riconosce Gesù e lo scambia per l'ortolano. Perché nel suo cuore c'è ancora confusione, cerca ancora fra i morti Colui che è vivo.
Verrà poi "svegliata". quando viene chiamata per nome: "Maria!". Allora la sua risposta sarà: "Rabbunì, mio Signore. mio Dio" e correrà dalla comunità. dai discepoli, dagli apostoli, a dire: "Ho visto il Signore". Questo: "Ho visto", è la traduzione del verbo greco, Orao, che significa non soltanto vedere con gli occhi, ma vedere, accogliere con la mente, con il cuore, credere : è un'adesione profonda.
San Gregorio Magno scrive una pagina bellissima su Maria di Magdala: "Cercò dunque una prima volta, ma non trovò: perseverò nel cercare, e le fu dato di trovare. Avvenne così che i desideri col protrarsi crescessero, e crescendo raggiungessero l'oggetto delle ricerche. I santi desideri crescono col protrarsi. Se invece nell'attesa si affievoliscono, e segno che non erano veri desideri".
A noi sembra un po' strana questa difficoltà di Maria, questa poca fede. questa lentezza nel credere alla Resurrezione di Gesù. Via possiamo chiederci:
· "Credo veramente a Gesù risorto?";
"La mia vita, nella concretezza dei fatti. delle scelte, dello stile di preghiera, dell’amore verso gli altri, significa che è Gesù risorto che vive in me? Significa che ho lo sguardo fisso su di lui e quindi rispondo nella quotidianità al suo messaggio?".
Comprenderemo, allora, che questa fatica degli apostoli, dei discepoli, della prima comunità, è anche la fatica della nostra fede: dobbiamo scrollarci dì dosso tiepidezza, resistenze, razionalismi, interrogativi troppo elucubrati e rivestirci di un'adesione semplice. fiduciosa a Gesù risorto, il Gesù risorto che è lo stesso Gesù della storia, lo stesso Gesù che continua a vivere, lo stesso Gesù che verrà alla fine dei tempi nella gloria degli Angeli e dei Santi.
Allora. alla domanda: "Chi è Gesù?". filtrata attraverso la Resurrezione. la mia risposta non dev'essere attinta soltanto dall'intelligenza. o dalla cultura teologica. (anche se valida, in questo caso non sarebbe una vera risposta). ma deve sgorgare dal mio amore sincero al Signore. del mio abbandono a Lui. dalla preghiera fiduciosa e quotidiana, dall'incontro e dalla ricerca del Signore nelle Scritture. nella parola di Dio, dall'amore verso l'Eucaristia. dall'impegno nel costruire la pace. nell'asciugare lacrime. nell'essere generoso. nel condividere i beni, nel portare avanti un discorso di verità e giustizia.
La mia, la tua fede nella Resurrezione verrà significata dalla risposta della vita che dovrà essere in sintonia con quelle parole di Gesù, ma tutto si semplifica, se guardiamo a noi e alla nostra fatica per vivere veramente con entusiasmo, con slancio. con fedeltà, con perseveranza. una sequela di Cristo luminosa, fedele.
La Madonna è stata Colei che nel giorno di Sabato, il grande giorno del silenzio, dopo che Gesù era stato deposto nella tomba, ha atteso, come fiamma viva di fede, la resurrezione del suo Figlio, da Lui stesso preannunziata con parole che Lei aveva sentito. Maria ci aiuti ad avere, nel contesto della nostra vita, nella quotidianità, una fede viva e luminosa nel Signore crocifisso e risorto. nel Vivente..
P. Francesco Peyron, I.M.C.