Anche i filosofi che ha influito molto sulla storia del pensiero umano, hanno spesso detto la loro su Gesù. Ed anche Hegel, uno dei più grandi fra di essi, ha dovuto confrontarsi con la figura di Gesù e gli interrogativi che Egli aveva posto. E lo ha fatto nello scritto “Vita di Gesù” : che cosa aveva detto Gesù ? Chi era questo uomo, secondo lui ?
Nel suo scritto Hegel vede Gesù come un uomo che ha cercato di far comprendere ai suoi contemporanei l’importanza dell’eticità, del seguire la propria ragione, nel sottomettersi al dovere che questa impone per poter vivere una vita buona.
Hegel inserisce la figura di Gesù nella sua visione della storia : secondo lui l’uomo è dotato di ragione, che gli permette di riconoscere gli errori e di correggerli.
Questo si è sempre ripetuto nella storia : secondo Hegel c’è sempre un susseguirsi dialettico fra posizioni opposte, che porta allo scontro, però la ragione permette di capire cosa è giusto e cosa non lo è e di arrivare ad una posizione che tenga conto delle due precedenti, creandone una nuova. É la teoria della tesi- antitesi che si riassumono nella sintesi.
Gesù si inserisce in questo movimento : egli è un uomo che cerca di portare una nuova luce ai suoi contemporanei, spingendoli a usare la ragione per diventare uomini consapevoli , per toglierli dall’ottenebramento della coscienza che si adagia nei formalismi.
Come scrive egli stesso Gesù cercava di “far scaturire negli uomini quella scintilla divina che è nascosta in loro”.
E per fare questo a Gesù bastava il seguire la propria ragione, che suggeriva da essa stessa che cosa era meglio fare.
Così Gesù diventa un grande maestro di etica che vaga per la Palestina, insegnando, mettendosi contro i capi religiosi e morali del tempo, contro tutti i moralismi farisaici.
Ma cosa resta del Gesù che avvicina i più poveri, che porta una speranza a tutti gli uomini ?
Ben poco, Gesù è visto da Hegel solo come un educatore di uomini, che si impegna a indicare loro come usare la ragione umana per affrontare la loro vita, per liberarsi da tutto quello che opprime l’uomo.
Nello scritto di Hegel non si parla mai dei miracoli di cui raccontano i vangeli : la moltiplicazione dei pani, la resurrezione di Lazzaro, le guarigioni non sono affatto menzionate.
Gesù è soltanto più un maestro di vita, che insegna agli uomini a cercare solo quello che è secondo ragione.
Per questo arriva a scontrarsi con chi aveva interesse a far si che nulla cambiasse, e dato che Gesù prosegui tenacemente per la sua strada, perché la coerenza è una delle virtù per seguire la ragione, finì per essere tradito e consegnato nelle mani dei suoi nemici.
E Gesù va incontro alla morte da solo, perché il suo modo di pensare lo richiedeva,e non avrebbe potuto fare altra fine, perché il fuggire sarebbe stato un atto di codardia e di incoerenza.
E con la sua morte sulla croce finisce la sua vita sulla terra.
E la Resurrezione ? Hegel non ne parla, con se fosse qualcosa che non è avvenuto.
Ma Gesù sarebbe ciò che è ancora oggi se non ci fosse stata la sua resurrezione ?
Tutto ciò che aveva detto o fatto che importanza avrebbe se non avesse dato questo segno della sua divinità, questo messaggio di speranza per gli uomini di ogni tempo ?
Questo modo di vedere Gesù si ferma solo ai discorsi che aveva fatto : certo Egli invitava anche a liberarsi dai formalismi religiosi, a fare attenzione alla concretezza del vivere la propria religiosità ; ma Gesù non ha insegnato solo questo.
Se si fosse fermato a portare il messaggio di cui parla Hegel, Gesù potrebbe essere annoverato tra i maestri dello spirito umano, con ve sono stati altri nella storia, da Socrate a Buddha, e tanti altri.
Avrebbe detto cose molto importanti, ma non avrebbe potuto portare alcun cambiamento fondamentale all’umanità. E se invece il messaggio della sua Resurrezione, che ha aperto una nuova speranza agli uomini fosse vero ?