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Chi sono? Un educatrice che presta servizio da diversi anni in un presidio
socio-assistenziale per psico-disabili e più precisamente in una
comunità Alloggio per ex degenti dell'Ospedale Psichiatrico di Collegno. |
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Mi sto riqualificando e ciò comporta (oltre una seria preparazione
teorica) un periodo di tirocinio in altre strutture e volendo in ambiti
diversi dalla propria esperienza; l'importante è che interessi realmente!Ed
eccomi qui, una scelta, la mia, del tutto volontaria, consapevole e motivata,
mirata ad una conoscenza più realistica e diretta dell'argomento.
Apprendere questo problema solamente attraverso i testi scolastici, gli
opuscoli o da qualsiasi quotidiano (poi chissà in quale maniera!)
non basta per una corretta, attenta valutazione. Cos'è la
droga e quali possono essere gli effetti già si conosce. Ma la voce
del tossicodipendente? Una scelta, dicevo, che ha come obiettivo capire:
quali sono state le aspettative (non ottenute) che hanno portato al mitico
passo "nel buco nero"? Quali sono invece quelle prima di entrare alla Nikodemo?
Una volta usciti "dal vortice" cosa ci si aspetta dalla società?
Ci sono delle paure? Sono passate ormai tre settimane dal primo giorno
di tirocinio. Ho visto e sentito giovani uomini con un vissuto alle spalle
difficile e quindi doloroso. In continuo conflitto con se stessi e con
i compagni (e si' che non è facile imparare a convivere con altre
14 teste!) Alcuni timorosi di esprimere questo loro disagio (forse perché
troppe volte giudicati e mai ascoltati fino in fondo?) Altri meno. E poi
queste figure estranee che gli girano attorno: chi sono? Cosa vorranno
da noi?Siamo forse animali da circo? Ma ho constatato anche che hanno una
grande voglia di superare questo ostacolo.
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Lasciarsi indietro il passato e superare il muro di cinta.Noi
siamo pronti?
Maria
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